giovedì 27 agosto 2009

MUSIC BOX: La Guerra di Piero - Fabrizio De Andre'

Davvero devo scrivere qualcosa? Mi verrebbe da mettere il video e basta!! (ma forse anche perché sono le 3:40 di notte!)

Via, bando alle ciance: la prossima canzone del MusicBox sarà La Guerra di Piero!

Che dire su Fabrizio De Andre', uno dei talenti musicali italiani più grandi che siano mai esistiti. Con le sue strofe magiche ha incantato i cuori di generazioni e continua ancora a farlo!

Uno dei vanti della Liguria, terra che ha sfornato anche il caro amico Paolo Villaggio, da sempre De Andre' é stato conosciuto come il poeta della musica italiana.
Proprio di Villaggio mi ricordo un'intervista in cui ricordava un episodio in cui faceva visita a un De Andre' prossimo alla morte. Lì il cantautore confesso' di non voler essere ricordato come un "menestrello" ma come un grande poeta!
E non c'é dubbio! Ogni volta che ascolto le sue canzoni si capisce al volo che quello non é solo cantare!

Ed ecco la mia canzone preferita di De Andre'! La Guerra di Piero! Non sono un critico di musica, né di poesia; ma una cosa posso dirla con certezza: é una delle canzoni più commoventi che abbia mai ascoltato!




Ecco il testo:
"Dormi sepolto in un campo di grano
non e' la rosa non e' il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.


Lungo le sponde del mio torrente,
voglio che scendano i lucci argentati
non piu' i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente.

Cosi' dicevi ed era d'inverno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve.

Fermati Piero, fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce;

ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a passar la frontiera
in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avra' per morire
ma il tempo a me restera' per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore.

E mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbracciata l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chieder perdono per ogni peccato.
Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno.

Ninetta mia crepare di Maggio
ci vuole tanto troppo coraggio
Ninetta bella dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno.

E mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi il fucile
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano
non e' la rosa non e' il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi."

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