Vi linko l'articolo su Repubblica.it dove parlano giusto del giochino, accusando della sua creazione tale Fabio Betti, amico del figlio di Bossi, Renzo Bossi.
"Ci rivolgiamo a un target giovane, ed è quindi inevitabile dover utilizzare un linguaggio semplificato e uno strumento, il gioco, in grado di attirare l'attenzione".
Bietti si giustifica così... Non ci arriva proprio a capire che il problema non é come fai propaganda ma A COSA fai propaganda!
Nel frattempo Umberto Bossi parla di una macchinazione nei suoi confronti, sostenendo che il figlio non poteva essere coinvolto nella creazione del gioco in quanto si trovava a Disneyland in quel lasso di tempo (beato lui...)
Ora, dopo che ho informato tutti della conclusione della faccenda, piuttosto che ricamarci ancora su, come sicuramente molti giornalisti faranno, preferisco sfanculizzarli tutti quanti...
Non voglio che la merda entri più in questo blog!
Lo dice Q-tro!
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